Senza dubbio cresceva infermità su di lui; nondimeno starà in piedi davanti a loro. Osserva il modo gentile e affettuoso del suo discorso; li chiama fratelli e popolo. Poi dice loro qual era la sua intenzione nella costruzione del tempio, ma che il Signore aveva detto di no; in cui il suo cuore ha acconsentito. Quindi procede a sottolineare la sua pretesa al trono; e ciò non per acquisto, né per conquista, né per merito, né per primogenitura; ma della nomina del Signore: Il Signore mi ha scelto.

Indica poi Salomone, come suo successore, e dalla stessa causa; il compiacimento del Signore. Poi rivolge un appello affettuosissimo, prima al popolo; e poi a suo figlio, Salomone, affinché entrambi onorassero quel Dio misericordioso che aveva fatto cose così grandi per Israele, e camminassero davanti al Signore con cuore perfetto e con mente volenterosa. L'insieme di questo discorso di addio di Davide, costituisce un periodo storico molto interessante nella vita di Davide ed è capace di condurre la mente del Lettore in innumerevoli riflessioni dolci e preziose, sia della divina bontà che delle istanze di misericordia registrate e la pietà di David.

Ma tralasciando tutte queste cose, chiamo piuttosto il Lettore alle più benedette, spirituali bellezze del brano, come tutte tipiche di Gesù e del suo tempio, di cui quello di Salomone non era che un tipo. Qui infatti, nella persona del Signore Gesù, vediamo scaturire dall'eternità quella promessa, nel decreto dei consigli divini. Gesù fu costituito, e tutti i suoi impegni di alleanza furono annotati nel volume del libro, che solo lui fu ritenuto degno di aprire.

È di lui che Dio Padre ha detto: L'ho risuscitato nella giustizia: e orienterò tutte le sue vie. Egli edificherà la mia città e lascerà andare i miei prigionieri, non per prezzo, né per ricompensa, dice il Signore degli eserciti. Per costituire la gloria di questa casa, saranno portate le fatiche dell'Egitto e le mercanzie dell'Etiopia, e il Signore consacrerà il guadagno di tutta la terra. Pensieri dolci e preziosi! e tutto finalmente e pienamente confermato in Gesù. Isaia 45:13 .

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