(31) В¶ E i suoi servi gli dissero: «Ecco, abbiamo sentito dire che i re della casa d'Israele sono re misericordiosi; esci dal re d'Israele: forse ti salverà la vita. (32) Allora si cinsero i fianchi di sacco, misero delle funi sul capo, e vennero dal re d'Israele e dissero: Il tuo servo Benhadad ha detto: Ti prego, lasciami vivere.

E lui disse: è ancora vivo? lui è mio fratello. (33) Ora gli uomini osservarono diligentemente se qualcosa sarebbe uscito da lui, e lo presero in fretta; e dissero: Tuo fratello Benhadad. Poi disse: Andate, portatelo. Allora Benhadad si fece avanti da lui; e lo fece salire sul carro. (34) E Benhadad gli disse: Le città, che mio padre prese a tuo padre, le restituirò; e tu ti farai strade in Damasco, come mio padre fece in Samaria. Allora Achab disse: Io ti manderò via con questo patto. Fece dunque alleanza con lui e lo mandò via.

Vorrei di nuovo tralasciare la mera storia, per raccogliere un po' di spiritualità. Benhadad non è come l'orgoglioso peccatore quando è umiliato e umiliato? Non viene come con una fune al collo e un sacco sui fianchi, come uno pronto per l'esecuzione; confessando, dopo tutto il suo linguaggio orgoglioso e ipocrita, che ora, essendogli state tolte di mano le armi del peccato, non merita altro che punizione nel momento stesso in cui implora misericordia.

Lettore! dipende da esso, ogni peccatore veramente risvegliato lo fa; e mentre chiede perdono, confessa di non meritarlo. Non oso rappresentare la clemenza del nostro caro Gesù con un personaggio come Achab, nella sua gentilezza verso Ben-Hadad. Ma tuttavia, posso dire, senza il pericolo di macchiare la santità del Salvatore, dal punto di vista del peccatore; che nel leggere il racconto che Achab chiamò il suo fratello nemico e lo fece salire sul suo carro, mi ha ricordato la tua tenera misericordia, tu che sei la misericordia stessa, in quanto non solo ti degni di ricevere i peccatori e di mangiare con loro ; ma sulla croce, e ora nella gloria, ci affidi il tuo amore, in quanto mentre eravamo nemici, sei morto per noi.

E non solo si dice di te, che non ti vergogni di chiamare tali fratelli; ma hai mostrato te stesso, un fratello davvero nato per l'avversità; uno che ama in ogni momento, nonostante i nostri immeritevoli; e chi sta più vicino di un fratello. Oh! amore senza pari e grazia senza pari del nostro Gesù! Proverbi 17:17 ; Salmi 22:22 ; Proverbi 18:24 .

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