(15) Fece infatti fondere due colonne di bronzo, di diciotto cubiti di altezza ciascuna; e una linea di dodici cubiti circondò l'una e l'altra di esse. (16) Fece due capitelli di bronzo fuso, da fissare in cima alle colonne: l'altezza di un capitello era di cinque cubiti e l'altezza dell'altro era di cinque cubiti: (17) E reti di lavoro a scacchiera e ghirlande di catenelle, per i capitelli che erano in cima alle colonne; sette per un capitello e sette per l'altro capitello.

(18) Fece le colonne e due file tutt'intorno su una rete, per coprire di melagrane i capitelli che erano in cima; e così fece per l'altro capitello. (19) E i capitelli che erano in cima alle colonne erano di lavoro a giglio nel portico, quattro cubiti. (20) I capitelli delle due colonne avevano delle melagrane anche in alto, contro il ventre che era presso la rete; e le melagrane erano duecento in file tutt'intorno sull'altro capitello.

(21) Poi eresse le colonne nel portico del tempio: eresse la colonna di destra, e la chiamò Jakin; e collocò la colonna di sinistra, e la chiamò Boaz. (22) E sulla sommità delle colonne c'era un lavoro a giglio: così era finito il lavoro delle colonne.

Possiamo facilmente concepire, dai nomi di Jachin e Boaz, dati a quelle colonne, che il loro essere eretto, aveva in vista un obiettivo spirituale. Erano posti all'ingresso del tempio, vicino alla porta. E siccome il nome di Jachin significa una cosa fissa; e Boaz implica forza; non servono entrambi a trasmettere questa idea, che quando i credenti in Gesù si avvicinano alla porta del tempio, le loro anime dovrebbero essere fissate su di Lui, vengono a incontrarsi e adorare, e offrono tutti i loro poveri servizi nella sua forza. E c'è questo di più nella vista; è il Signore che fisserà e rafforzerà il suo popolo, come Jachin e Boaz, per non essere smosso.

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