(2) E Saul si fermò all'estremità di Ghibea, sotto un melograno che è a Migron; e la gente che era con lui era di circa seicento uomini; (3) E Ahiah, figlio di Ahitub, fratello di Ichabod, figlio di Fineas, figlio di Eli, sacerdote del SIGNORE a Sciloh, indossava un efod. E la gente non sapeva che Jonathan se n'era andato.

Sebbene Saul fosse così ridotto allo stato più basso, e le sue paure fossero ora visibili, nel prendere rifugio sotto un albero, invece di affrontare il nemico, tuttavia non troviamo umiliazioni dell'anima. Non manda a chiamare Samuele, ma Ahiah. Egli infatti non invaderà più l'ufficio del sacerdote, ma chiama il sacerdote del Signore, e l'Arca: ma ahimè! non c'è nessun cambiamento di salvataggio fatto su di lui. Sebbene abbia con sé l'Arca della presenza divina, tuttavia non trova forza né fiducia nella presenza del Signore. Ahimè! i servizi di culto esteriori senza grazia interiore, tendono solo a tenere il cuore lontano da Dio e non conducono a Dio.

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