"Il Signore sa liberare i pii dalle tentazioni e riservare gli ingiusti al giorno del giudizio per essere puniti: (10) Ma soprattutto quelli che camminano secondo la carne nella concupiscenza dell'impurità e disprezzano il governo. I presuntuosi sono essi, ostinati, non hanno paura di parlare male delle dignità.11 Mentre gli angeli, che sono più grandi in potenza e potenza, portano contro di loro un'accusa non invettiva davanti al Signore.

(12) Ma questi, come bestie naturali, fatte per essere prese e distrutte, parlano male delle cose che non comprendono; e periranno completamente nella loro propria corruzione; (13) E riceveranno la ricompensa dell'ingiustizia, poiché coloro che considerano piacere di ribellarsi durante il giorno. Sono macchie e macchie, sfoggiandosi con i propri inganni mentre banchettano con te; (14) Avere gli occhi pieni di adulterio, e che non può cessare dal peccato; seducenti anime instabili: un cuore che hanno esercitato con pratiche avide; figli maledetti: (15) che hanno abbandonato la retta via e si sono smarriti, seguendo la via di Balaam figlio di Bosor, che amava il salario dell'iniquità; (16) Ma fu rimproverato per la sua iniquità: l'asino muto parlando con voce d'uomo proibiva la follia del profeta.

(17) Questi sono pozzi senz'acqua, nuvole portate dalla tempesta; a cui è riservata per sempre la nebbia delle tenebre. (18) Poiché quando parlano di vanità grandi e gonfie, allettano per le concupiscenze della carne, per molta lussuria, quelli che erano puri fuggirono da coloro che vivono nell'errore. (19) Mentre promettono loro la libertà, essi stessi sono servi della corruzione: poiché di chi è vinto un uomo, dello stesso è reso schiavo.

(20) Se infatti, dopo essere sfuggiti alle contaminazioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, ne sono di nuovo impigliati e vinti, la seconda fine è per loro peggiore del principio. (21) Sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltare le spalle al santo comandamento loro dato. (22) Ma è accaduto loro secondo il vero proverbio: Il cane è tornato a vomitare; e la scrofa lavata fino a lei che si sguazzava nel fango».

Ammiro questa scrittura molto bella e graziosa, introdotta in questo luogo, come un benedetto sollievo alla mente, in mezzo ai molti giudizi. Lettore! non trascurarlo. In mezzo a tutti gli esercizi del presente terribile giorno, non perderlo di vista; il Signore sa liberare i pii dalle tentazioni. Qui basta che un figlio di Dio riposi per sempre! Ma lo Spirito Santo è impegnato in questo capitolo in un argomento terribile, e il Signore lo segue di nuovo.

Non credo sia necessario soffermarsi particolarmente sui vari tratti del carattere che lo Spirito Santo ha disegnato degli uomini empi. Sono tutti molto forti ed espressivi. Viene presentato Balaam, per sapere quali possano essere le convinzioni di conoscenza della testa, prive di ogni influenza del cuore. Questo mostro di iniquità, mentre era convinto nella conoscenza della testa, che l'Israele di Dio era stato benedetto da Dio in Cristo; si è ingaggiato a scopo di lucro, per maledirli.

E, quando scoprì che tutto non sarebbe stato sufficiente per raggiungere questo scopo, raccomandò a Moab un piano che pensava avrebbe risposto efficacemente. Consigliando ai Moabiti di invitare i figli d'Israele a partecipare ai loro sacrifici, tesero una trappola per catturare Israele con la bellezza delle figlie di Moab; e questo, sapeva, avrebbe condotto Israele all'idolatria, che avrebbe fatto più rovina d'Israele di tutte le maledizioni di Balaam.

Confronta Numeri 23:24 con Apocalisse 2:12

Mi limiterò a trattenere il Lettore con una breve osservazione, alla fine di questo Capitolo, negli ultimi tre versi di esso. Se il Lettore si occuperà diligentemente di ciò che è detto, scoprirà che lo Spirito Santo, per mezzo dell'Apostolo, sta sempre parlando di semplici professori nominali, distinti dal popolo del Signore. La forma esteriore della pietà aveva fatto abbastanza per indurre, nei semplici professori, il desiderio di un aspetto esteriore della pietà.

La fama di essere un po' religiosi, ebbe l'effetto di trattenerli dalla commissione aperta di più ardite offese davanti agli uomini. Avevano organizzato una sorta di riforma, osservato forse la preghiera familiare, frequentato le ordinanze e di tanto in tanto il sacramento della Cena del Signore. Ma qui è cessato. Nessun risveglio per grazia, nessuna rigenerazione del cuore, nessuna unione con Cristo. Quindi, sebbene fossero sfuggiti agli atti aperti e noti di inquinamento che erano nel mondo, tuttavia nessuna opera di grazia salvifica fu mai operata nel cuore; e perciò ciò che incomincia solo nella natura, non può sorgere più in alto, né finirà mai nella grazia.

Il cane, quando è malato, e vomita, torna presto e inghiotte di nuovo ciò che deve far ammalare per sempre. E la scrofa, comunque tu la lavi, non sarà facile finché non tornerà a sguazzare di nuovo nel suo fango preferito. È la sua natura, e la natura non sorge mai al di sopra del proprio elemento. La pecora può cadere nel fango, ma non vi giacerà mai. Ma la scrofa è nel suo suolo natio. Quando è lì, nessuno può impedirglielo. Oh! com'è dolce distinguere la grazia!

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