LA SECONDA EPISTOLA GENERALE DI PIETRO

OSSERVAZIONI GENERALI

Se ci fossero stati dei veri dubbi nutriti dalla Chiesa di Dio, riguardo all'autenticità di questa registrazione divina della Santa Parola di Dio, le varie parti della sua stessa prova interna, devono aver portato davanti a sé ogni obiezione. Perché la grande testimonianza, dopo tutto, a la verità di Dio è, la testimonianza di Dio stesso, nell'insegnamento divino. Per questo torna al cuore. Dio parla nella parola e mediante la parola.

E quando la parola del Signore è accompagnata dalla potenza del Signore, e il cuore è fatto per accogliere la verità, nell'amore di essa, ecco la triplice testimonianza, per la quale, come dice la Scrittura, ogni parola è stabilita.

Questa lettera dell'apostolo Pietro, come la prima, non è indirizzata a nessuno in particolare, ma alla chiesa in generale, e per questo è chiamata Lettera generale. È a coloro che hanno ottenuto come preziosa fede con lo scrittore; di conseguenza, la chiesa rigenerata. Il Lettore dovrebbe annotarlo in ogni Epistola.

Vi sono alcuni punti dottrinali molto benedetti e preziosi, oltre a quelli più generali, sui quali si insiste un po' più largamente in questi Capitoli. E molto benedetti hanno dimostrato, e devono provare, al popolo di Dio, che legge in modo vile e viene ammaestrato dallo Spirito Santo la graziosa conoscenza e il godimento di loro.

Si suppone generalmente che l'epoca in cui fu scritta sia stata di circa due anni dopo la prima; non più di tre o quattro anni prima del rovesciamento di Gerusalemme; e ma poco più di un anno prima che l'Apostolo soffrisse nel martirio, entriamo nella sua lettura nella preghiera, e questo ci incoraggerà a sperare che "lo chiuderemo nella lode".

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