RIFLESSI

LETTORE! all'inizio di questo capitolo partecipiamo con Ezechia alla sua afflizione, e sentiamo la commiserazione del credente di fronte ai suoi dolori e alle circostanze desolate. Guardalo alla fine, e come si rallegra l'anima fedele per la liberazione da parte del Signore di lui da tutto. E non è vero, carissimo Gesù, in tutte le circostanze del tuo popolo. Senza di te, e guardati, solo come sono in se stessi, che creature povere, indifese, oppresse, perseguitate sono, piegate sotto la mano di ogni nemico. Ma quando Gesù appare nella loro causa, oh! quanto è prezioso contemplare la loro forza nel Signore e nella potenza della sua potenza.

Che carattere terribile è questo mostro empio, questo monarca assiro! Eppure cos'è più di tutti gli odiatori di Dio e del suo popolo. Satana regna nei loro cuori; sono schernitori, disprezzatori, bestemmiatori, nemici giurati a Dio e al suo Cristo. E il loro nome è legione, perché sono molti.

Beato Gesù! quanto è dolce essere insegnato da te! Quanto è preziosa la tua salvezza! Quanto è grande la tua misericordia nel radunare i peccatori dal servizio di Satana al tuo regno. Signore! concedi che, come Ezechia, l'angoscia possa condurre il mio cuore a te; in tutte le mie afflizioni per gettare il mio fardello sul Signore, che ha promesso di sostenermi. Tutto dispiegherei davanti a te, o Signore, e aspetterei con fede la tua liberazione, perché tu sei la mia forza e il mio canto e sei diventato la mia salvezza.

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