RIFLESSI

LETTORE! quale serie di deliziose istruzioni si aprono alla nostra vista, guardando Ezechia sul suo presunto letto di morte. I più grandi favoriti del cielo sono esposti, in comune con gli altri, all'umiliazione della tomba. Ma oh! quanto diverso il loro stato! e chi è l'ha reso così, anche tu, benedetto, benedetto Gesù. Sei tu che hai trasformato le camere della tomba in camere di pace e sicurezza.

Con la tua morte hai vinto la morte. E con la tua completa salvezza hai liberato coloro che per paura della morte furono soggetti alla schiavitù per tutta la loro vita. Salve! O tu glorioso, grande IO SONO, che sei la risurrezione e la vita.

Lettore! lascia che tu ed io ascoltiamo la dolce nota simile a un cigno di Ezechia morente. Si lamenta di non vedere più il Signore nella terra dei viventi; che non vedrà più l'uomo con gli abitanti del mondo. Ma Lettore! tu ed io sappiamo che, quando i credenti scambieranno con la morte i cortili esterni della casa di Dio per il tempio interiore della sua gloria, vedremo Gesù così com'è; ci risveglieremo a sua somiglianza e saremo con lui per sempre.

Lasciamo, infatti, gli abitanti del mondo quando lasciamo questo tabernacolo terreno. Ma è una questione di rimpianto, scambiare questo mondo con quello superiore; terra per cielo; peccatori per i santi; e gli uomini malvagi per gli angeli e gli spiriti dei giusti resi perfetti? Principalmente, prezioso Signore Gesù, indipendente da ogni altro, e in effetti ad esclusione di ogni altro, solo la tua presenza è migliore della vita stessa.

Tu dai alle anime del tuo popolo la tua persona, la tua salvezza, la tua gloria e il cielo dei cieli; quale felice scambio fanno coloro che muoiono in te, o Signore Gesù? Oh! per fede nell'esercizio vivo, quando darai il segnale della mia partenza; quando verrà quell'ora solenne e gloriosa, e io udrò la tua voce preziosa; Il padrone è venuto e ti chiama. Oh! perché la fede salga con santa gioia e rapimento inconcepibile, e come l'antico patriarca, possa l'ultima e più preziosa parola che penderà sulle mie labbra morenti essere Gesù, mentre pronuncio le stesse parole che ha pronunciato lui; Nelle tue mani consegno il mio spirito, perché mi hai redento, o Signore, Dio di verità.

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