Questa è una parte molto interessante della narrazione. Qui sta salendo a un grande grado di serietà. Tutta la sua anima era in azione e il corpo partecipava, come è evidente nell'afferrare il profeta. Non con rabbia, come pensava Ghehazi; ma innamorata, come ben interpreta Eliseo dal suo aspetto. E le sue parole lo parlavano con veemenza nella supplica più fervente. Ciò che disse esprimeva con forza la sua fede che anche ora, per quanto poco promettente, quel Dio misericordioso che aveva dato un figlio così contrario a tutte le sue aspettative, potesse facilmente darglielo di nuovo.

Desideravo un figlio? Questa benedizione era al primo posto nei miei pensieri? Non era in Dio? E Dio ha sollevato le mie aspettative, e poi così improvvisamente le ha distrutte? Sicuramente questo non può mai essere nel piano di colui il cui consiglio starà fermo e che farà tutto il suo piacere. Isaia 46:13. Lettore! oh che tu ed io abbiamo avuto la grazia di esercitare una fede così viva in Gesù? Non possiamo, con ragione infinitamente maggiore, quanto al fondamento della nostra fede, non possiamo dire; Abbiamo desiderato un Salvatore? Abbiamo chiesto prima questo dono indicibile del nostro Dio? Sapevamo che avevamo bisogno di un Salvatore? No, non abbiamo resistito a lungo, molto a lungo, dopo che il benedetto, prezioso dono è stato dato, contro tutte le sue graziose chiamate; e nei fatti, se non nelle parole, dici: Non avremo l'uomo che regni su di noi? Ora dunque, quando egli per mezzo del suo Santo Spirito ha vinto la nostra natura ostinata e ci ha resi disponibili nel giorno della sua potenza; dobbiamo temere o dubitare del suo amore? Dio nostro Padre ha suscitato tali gloriose speranze di salvezza; e ora li deluderà? Oh! prezioso Gesù! Vorrei raccogliere una lezione dalla fede della Sunamita;

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