Lettore! osserva nella condotta di Naaman, quale nemico mortale è l'orgoglio dell'uomo per l'accoglienza e il godimento delle nostre più grandi felicità. E osserva inoltre, sebbene questo siriano avesse abbastanza motivo, in una malattia così sporca e ripugnante, di averlo reso mansueto di cuore, tuttavia non aveva domato il suo orgoglio. Ahimè! quanti sono nelle situazioni più umili, che non sono mai veramente umiliati nell'anima. Non è la condotta di Naaman, nel preferire i grandi fiumi di Damasco ai sacri torrenti del Giordano, non dissimile da coloro che sono inconsapevoli della differenza tra i mezzi esteriori della grazia e il potere interiore.

E dove! Naaman è diverso dai moderni miscredenti, che, ignorando la giustizia di Dio, cercano di stabilire la propria giustizia e si iscrivono con le proprie abluzioni negli Abena e nei Farpar di natura non rinnovata, piuttosto che nel prezioso sangue di Gesù?

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