(2) E Assalonne si alzò di buon mattino e si fermò presso la via della porta; e avvenne così che quando un uomo che aveva una controversia venne dal re per il giudizio, allora Assalonne lo chiamò e gli disse: Di quale città sei tu? Ed egli disse: Il tuo servo è di una delle tribù d'Israele. (3) E Absalom gli disse: Vedi, le tue cose sono buone e giuste; ma non c'è nessun deputato del re ad ascoltarti.

(4) Assalonne disse inoltre: Oh, se fossi stato nominato giudice nel paese, affinché ogni uomo che avesse qualche causa o causa potesse venire da me, e io gli avrei reso giustizia! (5) E avvenne che quando qualcuno gli si avvicinava per rendergli omaggio, stese la mano, lo prese e lo baciò. (6) E così Absalom fece a tutto Israele che venne dal re per il giudizio: così Absalom rubò i cuori degli uomini d'Israele.

È terribile considerare la profondità della colpa e del peccato nel cuore dell'uomo. Ecco un uomo che si vuole giudice, che ha meritato giudizio e punizione, per l'omicidio anche del proprio fratello! Ecco un personaggio che aspira a una corona, eppure apparentemente così umile da abbracciare la creatura più povera del regno. Carissimo Gesù! non fossi sceso dal cielo per redimere la nostra natura e non avessi mandato il tuo Spirito benedetto a rinnovare la nostra natura; ciò che l'uomo vivo avrebbe creduto che gli stessi semi del peccato che si vedono qui portare i loro frutti mortali nell'istanza di Assalonne, sono per natura nel cuore di ogni uomo. Signore, proteggimi da quell'uomo malvagio!

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