«Allora giunse la parola dell'Eterno per mezzo del profeta Aggeo, dicendo: (4) È tempo per voi, o voi, di abitare nelle vostre case dal soffitto e questa casa è deserta? (5) Ora dunque così dice l'Eterno di ostie; considerate le vostre vie. (6) Avete seminato molto e portate poco; mangiate, ma non avete abbastanza; bevete, ma non vi saziate di bevanda; vi vestite, ma non c'è caldo; e chi guadagna un salario guadagna un salario per metterlo in un sacco bucato.

(7) Così parla il SIGNORE degli eserciti: Considera i tuoi modi. (8) Sali sul monte, porta legna e costruisci la casa; e mi compiacerò in esso, e sarò glorificato, dice l'Eterno. (9) Hai cercato molto, ed ecco, è venuto a poco; e quando l'avete portato a casa, ci ho soffiato sopra. Come mai? dice il Signore degli eserciti. A causa della mia casa che è desolata, e correte ciascuno a casa sua.

(10) Perciò il cielo sopra di te è trattenuto dalla rugiada, e la terra è trattenuta dal suo frutto. (11) E invocai la siccità sulla terra, sui monti, sul grano, sul mosto, sull'olio e su ciò che la terra produce, sugli uomini e sul bestiame , e su tutto il lavoro delle mani."

Aggeo è incaricato di suscitare l'attenzione del popolo alla solenne considerazione, quanto fosse veramente terribile, che il popolo dovrebbe essere così tanto vivo da costruirsi case con il soffitto, mentre la casa del Signore è devastata. E il Signore dichiara dal suo servo Aggeo, che li aveva puniti per questo nel trattenere le influenze generali del cielo; così che nulla produsse loro la terra di vantaggioso, né provarono gioia nel godimento.

Lettore! Non sarà un miglioramento inutile, da quanto è detto in questa scrittura, se tu ed io, in qualsiasi momento, troviamo vessazioni, dove ci aspettavamo conforto; e delusione nei nostri migliori progetti, per indagare sulla causa. Il Signore a volte smorza i nostri piaceri e li tinge di dolore, per riportare i nostri cuori al ricordo di qualche negligenza, disattenzione o miglioramento delle benedizioni che ci sono state date, affinché possiamo essere portati a un senso dei nostri immeritevoli e del Signore gloria.

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