(3) Così mi trasportò nello spirito nel deserto: e vidi una donna seduta su una bestia di colore scarlatto, piena di nomi blasfemi, avente sette teste e dieci corna. (4) E la donna era vestita di porpora e scarlatto, e adorna d'oro, di pietre preziose e di perle, e aveva in mano una coppa d'oro piena degli abomini e della sozzura della sua fornicazione: (5) E sulla sua fronte c'era un nome scritto, MISTERO, BABILONIA LA GRANDE, LA MADRE DELLE PROSTITUTE E ABOMINAZIONI DELLA TERRA. (6) E vidi la donna ebbra del sangue dei santi, e del sangue dei martiri di Gesù: e quando la vidi, mi meravigliai con grande ammirazione.

Ricordi il lettore che Giovanni vide tutto questo in visione, simile a Ezechiele, il quale, mentre era a Chebar, la sua mente fu condotta a Gerusalemme, Ezechiele 8:3 . Quindi Giovanni era a Patmos, e parla di essere stato portato via nello spirito nel deserto. Tutti i caratteri qui riportati di questa donna, sono descrittivi di Roma e del Papa, e impossibili da applicare a qualsiasi altro.

La bestia di colore scarlatto, implica il potere regale. I nomi pieni di bestemmia, sono quelli con cui è conosciuto il Papa. Come la sua santità, che è peccatore, vicario di Cristo e Capo della Chiesa. Il suo vestito ornato d'oro, pietre preziose e perle. Ma soprattutto i nomi sulla sua fronte. E se è vero, come si dice che i Papi, fino al tempo di Giulio III, portavano sempre sulla fronte la parola mistero, e che la lasciava cadere, quando si trovava applicata a lui questa parte della Scrittura, e il suo portare la parola considerata una conferma di essa, tutte queste circostanze, sono incontestabilmente decisive a chi appartengono.

E se a questi si aggiungesse la gerarchia dei cardinali, arcivescovi, monaci e abati, il loro traffico nella vendita delle indulgenze, dell'acqua santa, delle penitenze e delle assoluzioni, e il nefasto commercio, esercitato sotto il colore della religione, dovrebbe sembra che il titolo di madre delle meretrici, e abomini della terra, non possa essere trattenuto per un momento, né dal luogo di Roma, né dalla persona del papa.

E sebbene Giovanni, sembra, fosse stupito di ciò che vide, meravigliandosi forse, che ci fossero tali caratteri sulla terra, e alla lunga sofferenza e pazienza di Dio, nel sopportarli; tuttavia, tale è la terribile depravazione della natura umana, quando è priva della grazia di Dio, che nulla di atrocità può essere troppo cattivo perché il cuore corrotto lo segua. Lettore, tali opinioni, per quanto scioccanti, sono tuttavia redditizie. Oh! con quanta voce ci predicano la benedetta dottrina della grazia distintiva; e che è l'unica causa, per cui un uomo differisce da un altro.

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