Soprattutto perché ti conosco esperto in tutte le usanze e le questioni che sono tra i Giudei: perciò ti prego di ascoltarmi con pazienza. (4) Il mio modo di vivere fin dalla mia giovinezza, che fu dapprima tra la mia nazione a Gerusalemme, conosce tutti i Giudei; (5) Il quale mi sapeva fin dall'inizio, se mi testimoniassero, che dopo la setta più ristretta della nostra religione io vivevo da fariseo. (6) Ed ora sto e sono giudicato per la speranza della promessa fatta da Dio ai nostri padri: (7) Alla quale promessa le nostre dodici tribù, servendo istantaneamente Dio giorno e notte, sperano di venire.

Per amor di questa speranza, re Agrippa, sono accusato dei Giudei. (8) Perché dovrebbe essere considerata una cosa incredibile per te, che Dio dovrebbe risuscitare i morti? (9) In verità ho pensato tra me che dovevo fare molte cose contrarie al nome di Gesù di Nazaret. (10) Cosa che feci anch'io a Gerusalemme: e rinchiusi in prigione molti santi, avendo ricevuto autorità dai capi dei sacerdoti; e quando furono messi a morte, ho dato la mia voce contro di loro.

(11) E li punivo spesso in ogni sinagoga e li costringevo a bestemmiare; ed essendo estremamente furioso contro di loro, li perseguitai fino a città straniere. (12) Al che mentre mi recavo a Damasco con autorità e mandato dei sommi sacerdoti, (13) A mezzogiorno, o re, vidi lungo la via una luce dal cielo, al di sopra dello splendore del sole, che risplendeva intorno a me e a loro che ha viaggiato con me.

(14) E quando fummo tutti caduti a terra, udii una voce che mi parlava e che diceva in lingua ebraica: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? è difficile per te scalciare contro i pungiglioni. (15) E io dissi: Chi sei, Signore? E disse: Io sono Gesù che tu perseguiti. (16) Ma alzati e rimani in piedi: poiché io ti sono apparso per questo scopo, per farti ministro e testimone sia di queste cose che hai visto, sia di quelle nelle quali apparirò a ti; (17) Liberandoti dal popolo e dalle genti, a cui ora ti mando, (18) per aprire loro gli occhi e per convertirli dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, affinché possano ricevere il perdono dei peccati e l'eredità tra coloro che sono santificati dalla fede che è in me.

(19) Al che, o re Agrippa, non fui disubbidiente alla celeste visione: (20) ma mostrai prima a quelli di Damasco, e a Gerusalemme, e per tutte le coste della Giudea, e poi ai Gentili, che dovevano pentitevi e rivolgetevi a Dio, e fate le opere adatte al pentimento. (21) Per questi motivi i Giudei mi presero nel tempio e fecero per uccidermi. (22) Avendo dunque ottenuto l'aiuto di Dio, continuo fino ad oggi, dando testimonianza sia ai piccoli che ai grandi, senza dire altro che quelle che i profeti e Mosè dissero che sarebbero avvenute: (23) Che Cristo soffra e che egli dovrebbe essere il primo che dovrebbe risuscitare dai morti e dovrebbe mostrare la luce al popolo e ai pagani.

Il Lettore osserverà, (e da ciò spero di essere portato ad osservare ancora di più, quanto la mente dell'Apostolo deve essere stata sotto la benedetta influenza dello Spirito Santo), che l'unica grande deriva di tutta la difesa di Paolo, non era la sua propria difesa, ma nella difesa del Signore Gesù Cristo e della sua salvezza piena e compiuta. Questo era il grande punto di vista di Paul. E, per stabilire ciò, incomincia magistralmente a mostrare, prima, il suo odio amaro originario e il suo Vangelo; e poi, per esporre il meraviglioso cambiamento operato su di lui, dalla sua conversione, immediatamente dal cielo, dal Signore Gesù Cristo stesso.

Nessun piano avrebbe potuto essere scelto così felicemente, come quello adottato da Paolo. Perché se, come l'Apostolo provò, e in prova si appellò a tutti i Giudei che lo conoscevano da giovane, per confermare, era nato e vissuto, un fariseo molto severo e rigido; la domanda è sorta immediatamente, da dove questo meraviglioso cambiamento? Paolo risponde dichiarando che era una chiamata dal Cielo. E allora come potrebbe l'Apostolo essere disubbidiente, alla visione celeste?

Ma mentre il Lettore osserverà con me queste cose, le quali ambedue portano con sé le più alte e più decise testimonianze, a prova di verità divine; e non meno propongo, in un punto di vista molto benedetto, per il conforto della Chiesa, il glorioso racconto della conversione di Paolo: c'è un'altra cosa, che spero il Lettore non mancherà di notare, che è altamente importante; Voglio dire, la suprema potenza di Dio, nell'offrire questa rinnovata occasione, e in modo così pubblico, affinché l'Apostolo ripercorresse ancora una volta il resoconto della sua meravigliosa conversione, sicuramente questo è stato il grande disegno del Signore fin dall'inizio, nella prigionia di Paolo.

Quindi, sarà catturato a Gerusalemme. Una moltitudine si radunerà, sia di Giudei che di Gentili, all'Occasione. E, mentre una delle parti lo avrebbe ucciso; e l'altra parte lo avrebbe fatto esaminare per flagellazione, nessuno dei due lo toccherà a suo danno; ma egli starà audacemente sulle scale del Castello, e proverà davanti a tutti loro il miracoloso racconto della sua Conversione.

Vedi Atti degli Apostoli 21:30 fino alla fine, e Atti degli Apostoli 22:1 ; 1-22.

Allo stesso modo, in occasione, come qui riferito, a Cesarea, quale meravigliosa coincidenza di circostanze sono messe insieme per produrre un tale pubblico, come il presente? Non solo una grande schiera di Cesarea, ma questo Agrippa, che fu re di un vasto territorio, come mostra la storia di quei tempi, sotto l'imperatore romano e Berenice, e, senza dubbio, i soliti servitori dei principi; tutti avranno raccontato davanti a loro la storia di Paolo, sia che ascolteranno, sia che si astengano; sarà loro detto della sovranità e della grazia di Dio a quest'uomo.

E perché tutto questo? Il Signore Gesù ha risposto a questa domanda, mettendo a tacere i timori di Anania, alla conversione di Paolo. Va', gli disse il Signore, perché egli è un vaso eletto per me, per portare il mio nome davanti alle genti, ai re e ai figli d'Israele, Atti degli Apostoli 9:15 .

E, qui è spiegato. Anche se in catene, Paolo consegnerà due volte, nella maniera più pubblica possibile, e davanti a un'immensa congregazione (che, se non fosse stato per una prepotente provvidenza del Signore, che lo conducesse, non avrebbe mai potuto avvenire;) il racconto della sua conversione. Il popolo di Gerusalemme e il popolo di Cesarea, sì, e gli stranieri da lontano, saranno tutti riuniti per questo scopo, e lo ascolteranno.

In questa occasione saranno radunati sia Ebrei che Gentili, che non si sarebbero mai mescolati a nessun culto religioso; e riceveranno questa testimonianza della verità come è in Gesù, sia sotto la grazia, per la loro gioia eterna, sia nel disprezzare i mezzi della grazia, con loro eterna vergogna e confusione, Daniele 12:10

E, lettore, prima di passare dalla considerazione di queste cose, come relative alle diverse udienze davanti alle quali Paolo ha reso la sua testimonianza; Vi prego di soffermarvi a contemplare, se potete, fino a che punto questo disegno di Dio Spirito Santo sia poi giunto ad altri, non presenti a quegli incontri, ai quali deve essere stata raccontata la meravigliosa storia, dopo che quelle assemblee si sono rotte in alto, e le folle si dispersero, vicine e lontane? Chi dirà, quali benedetti effetti ne seguirono, nella conversione dei numeri, chi udì queste cose; e dove quell'udienza fu accompagnata dai doni dello Spirito Santo? Chi calcolerà la beatitudine che, da quel momento fino ad oggi, è sorta da Dio Spirito Santo, avendo fatto sì che la testimonianza di questa miracolosa conversione di Paolo fosse nelle sue sante Scritture, e commissionare l'udienza; o la sua lettura, nelle Chiese e nelle famiglie; e tra la gente? Sì, per secoli non ancora nati, il prezioso resoconto della conversione di Paolo deve, e avrà una tendenza benedetta, del sommo bene; poiché sappiamo, e dalla stessa assicurazione di Dio Spirito Santo riguardo a quest'uomo, che fu per questo motivo che ottenne misericordia, affinché in lui, prima Gesù Cristo potesse mostrare ogni lunga sofferenza come modello per loro che in seguito avrebbero creduto su di lui per la vita eterna,1 Timoteo 1:16 : Quindi, tra le altre cause, delle quali, nell'attuale miope stato delle nostre facoltà, non abbiamo discernimento, qui scopriamo abbastanza per ammirare, e in quell'ammirazione per adorare, il mirabile disegno di Dio lo Spirito Santo, nel governo della sua Chiesa, nell'aprire tali ripetute occasioni al suo servitore proclamando le circostanze della sua conversione; e per aver fatto registrare e tramandare, a tutte le età del suo popolo, un avvenimento così pieno di grazia alla Chiesa e di gloria a Dio.

Lettore! non ti sentiresti costretto, in vista di una misericordia così ricca, libera e immeritata (la cui relazione è stata benedetta a migliaia), a guardare in alto e a benedire Dio Spirito Santo, per questo esempio, tra innumerevoli altri, nel dare alla sua Chiesa il ripetuto ricordo della conversione di Paolo?

Non ritengo necessario ripassare le varie parti della predica dell'Apostolo; avendo già notato alcuni dei passaggi più eclatanti, nella recensione del racconto: Atti degli Apostoli 9:1 e Atti degli Apostoli 22:1 .

Rimanderei quindi il Lettore al Commento di entrambi quei Capitoli. Desidero piuttosto, oltre a ciò che viene offerto, che il Lettore renda l'intera rassegna dell'argomento un po' più personale, affinché la graziosa misericordia di Dio Spirito Santo, nel verbale, per quanto riguarda se stesso, possa essere Benedetto. Di tutti gli argomenti sulla terra, per quanto possono arrivare testimonianze scritte, a prova di una qualsiasi verità; nessuno può produrre maggiore, e pochi pari, a questa della conversione di Paolo.

Quando contempliamo ciò che qui disse, del modo della sua vita fin dalla sua giovinezza: il suo zelo nella religione ebraica: la sua serietà nel promuoverla: la sua rabbia stravagante in un primo momento, contro Cristo e il suo popolo: il sorprendente cambiamento operato dal suo conversione: e tutta la sua vita movimentata, che seguì: tale storia, attestata com'è, da ogni evidenza che si possa desiderare; non può che portare convinzione ovunque arrivi, fin dove può arrivare la testimonianza esteriore, della verità che si intende stabilire.

Ma il mio Lettore mi sopporterà mentre dico, che se non va oltre, nell'ottenere il freddo, disinteressato consenso dell'intelletto, senza influenzare per grazia il cuore; è di poca importanza, che si creda o meno. Ma, quando per insegnamento divino, la storia di Paolo ha qualche somiglianza, per quanto debole, con la nostra; e mentre leggiamo la sua conversione, sappiamo di un'opera di grazia che ha passato nei nostri cuori ogni briciolo dell'abbondante grazia di cui parla Paolo, che gli è stata mostrata, possiamo sottoscrivere pienamente e dire come lui: Questo è un dicendo fedele, e degno di ogni accettazione, che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il capo, 1 Timoteo 1:15 .

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