C'è una grande bellezza in questa introduzione di Daniele davanti al Re. E non possiamo ammirare a sufficienza la prefazione di Daniele a ciò che aveva da dire al re a proposito del suo sogno. Ci volle non poca fede nel Signore, al suo primo discorso, per dire al Re onestamente e chiaramente, che nessuno tranne il Dio del cielo, e un Dio che il Re non conosceva né possedeva, poteva essere uguale a ciò che il Re aveva chiesto dei suoi saggi: chiedendo così indirettamente al Re di non confidare mai più in loro.

Lettore! non trascurare la dolce lezione che insegna ai credenti dell'ora presente. Tu ed io non cerchiamo mai più dalle creature ciò che appartiene solo all'infinito Creatore: né nell'ipocrisia trovi la fiducia, che solo la giustizia del Signore Gesù può dare.

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