(17)Obbedite a coloro che hanno il potere su di voi e sottomettetevi, perché vegliano sulle vostre anime, come coloro che devono rendere conto, affinché lo facciano con gioia e non con dolore: perché ciò non è vantaggioso per voi. (18) Pregate per noi: perché confidiamo di avere una buona coscienza, disposti a vivere onestamente in ogni cosa. (19) Ma ti prego piuttosto di fare questo, affinché io possa esserti restituito al più presto.

Risuonando ancora sulla piacevole corda dell'amore fraterno, abbiamo qui di nuovo cantate le stesse dolci note, del dovere del popolo verso i suoi ministri, e la richiesta affettuosa dei ministri verso il suo popolo, di essere da loro ricordati nelle loro preghiere. E che bello spettacolo da vedere, il vecchio apostolo Paolo, che cercava dalla Chiesa come un dono, ciò che, dalle sue fatiche volontarie e non ricompensate, avrebbe potuto giustamente chiedere come tributo.

Oh! la felicità di quella Chiesa, dove ministro e popolo lottano insieme in preghiera, davanti al Signore, l'uno per l'altro? Quali benedizioni spirituali non ci si può aspettare da una tale armonia di anime, unite come una cosa sola in Cristo?

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità