RIFLESSI

Leggendo questo capitolo, trovo così tanta beatitudine che conduce al Signore Gesù Cristo, che non posso aver bisogno di più del primo versetto che mi si apre, per nutrirmi in Gesù per sempre. Anche se Samuele e Mosè non sono intercessori; sebbene Abramo ci ignori e Israele non ci riconosca; eppure tu, benedetto Gesù, sei rimasto sulla breccia e rimani in eterno, avendo ottenuto per noi la redenzione eterna.

Ecco dunque, in mezzo a tutte le calamità della vita, sia privata che pubblica, nazionale o individuale; qui riposerei la mia supplica, la mia unica supplica, perché non ho bisogno di altro. Guardando a Dio mio Padre in Cristo, direi, sia per me che per la Chiesa di Gesù; guarda, o Dio, nostro scudo, e guarda il volto del tuo unto! E non ti occuperai tu, o Signore Gesù, della causa e delle preoccupazioni di tutto il tuo popolo? Sebbene le nostre iniquità testimonino contro di noi, e i nostri peccati siano gravemente aggravati; eppure, Signore, tale è l'efficacia eterna ed eterna del tuo sangue e della tua giustizia; tale il merito infinito di entrambi; che supplicano per il tuo popolo più di quanto possano invocare contro di lui tutti i loro peccati.

Oh! come farei tesoro di questa parola su di te; in cui mi hai fatto sperare. Li ho trovati davvero e li ho mangiati; e sono state la gioia e la gioia del mio cuore: sì Signore, ho trovato te, la Parola increata; e tu, Signore, dimori sempre nel mio cuore per fede. Signore fa' per me, come per il tuo servo il Profeta; fammi come un muro di bronzo recintato, forte nella grazia della fede, cioè in Cristo Gesù.

Sii con me per salvarmi e liberarmi, o Signore; così non sarò confuso, quando sorgeranno tempi di persecuzione e il nemico verrà come un diluvio; poiché allora il mio Signore alzerà contro di lui un vessillo, Cristo Gesù.

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