(5)Poiché la tua bocca proferisce la tua iniquità e tu scegli la lingua degli astuti. (6) La tua stessa bocca ti condanna, e non io: sì, le tue stesse labbra testimoniano contro di te.

Sicuramente questa era una costruzione molto scortese, per non dire ingiusta, che Elifaz mise sulle parole di Giobbe. Si era davvero lamentato nell'amarezza della sua anima, ma non contro DIO, ma con DIO.

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