RIFLESSI

LETTORE! abbiamo ripercorso molti capitoli della controversia del patriarca Giobbe e abbiamo sentito molto da entrambe le parti. Quali conclusioni abbiamo tratto da tutto ciò che è stato detto? Certamente il ragionamento di Giobbe è senza risposta, e come lo ha espresso in uno dei capitoli, è giusto dire a DIO che ho portato il castigo. non mi offenderò più. Quello che vedo non me lo insegni. Giobbe 34:31 .

Il peccato e il dolore sono gemelli e nascono insieme. In modo che siano inseparabili. Non c'è da meravigliarsi se una creatura peccatrice è una creatura dolente. Perché l'uomo che nasce nel peccato, nasce per turbare mentre le scintille volano verso l'alto. E se il migliore degli uomini conversasse di più con se stesso e si confrontasse con la legge di un Dio santo; questo abbasserebbe tutti i ragionamenti presuntuosi nelle stagioni delle nostre afflizioni.

Lettore! dai dolori di Giobbe facciamo questi miglioramenti. Penso che leggendo le prove di quest'uomo imparerei a considerare più la santità di DIO e la mia indegnità; e mentre tengo in vista la legge divina e la trasgressione umana; come allora il peccato appare ciò che realmente è, estremamente peccaminoso, il suo fardello sarà gravoso e l'afflizione si alleggerirà; finché alla fine la confessione della chiesa in Babilonia, o ciò che è nella stessa misura, si troverà il profeta per la chiesa adatto ad ogni caso: Pertanto un uomo vivente dovrebbe lamentarsi; un uomo per la punizione dei suoi peccati? In un oceano di guai non c'è una goccia di ingiustizia. Tu sei giusto, o Signore, in tutto ciò che è venuto su di noi (dice la chiesa) ci punisci meno di quanto meritino le nostre iniquità. Tutto tranne l'inferno è misericordia.

Prezioso GES! oh quanto è dolce volare da te, che hai portato i nostri peccati e portato i nostri dolori. Hai bevuto il calice del tremore, caro SIGNORE; e hai strizzato tutto. Basta una veduta della tua agonia nell'orto e sulla croce, quando DIO SPIRITO SANTO apre l'occhio per vedere, per far tacere ogni lamento e per asciugare ogni lacrima, che cade per le nostre sofferenze, e per farle cadere in docce, nella contemplazione del tuo.

AGNELLO benedetto di DIO! Direi, vedendo per fede le tue agonie, perché SIGNORE sei morto per me? e donde questo maledetto sudore? Era per me? Oh per grazia di guardare, e amare, e fare mia la conclusione dell'apostolo: se uno moriva per tutti, allora tutti erano morti. E che è morto per tutti, che d'ora in poi quelli che vivono non dovrebbero vivere per se stessi, ma per colui che è morto per loro ed è risorto. Oh Signore! lascia che la mia vita sia tutta tua. Possa io glorificarti nel mio corpo e nel mio spirito, per sempre.

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