Qui viene in nostro sollievo la beatitudine di quel vangelo, che sotto la convinzione del peccato e una totale incapacità di aiutare noi stessi, conduce a Cristo. Perché spero, non ho bisogno di far notare al Lettore, quanto tutto questo Capitolo; vale a dire, che l'occhio del peccato e del dolore proclama ad alta voce la necessità della salvezza da parte del Signore Gesù Cristo. Il Profeta apre con il dolore, che è effetto del peccato e chiude il Capitolo con ciò che ne diventa solo sollievo.

Quando un'anima è convinta del peccato, e ne sente la terribile conseguenza, non c'è nulla che possa consolare lo spirito ferito, se non il sangue di Cristo. O Signore, a te io grido! è il linguaggio di ogni cuore insegnato da Dio Spirito Santo. E il grido che è così risvegliato dalla grazia, troverà sicuramente risposta nella misericordia.

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