«E gli uomini che tenevano Gesù lo schernivano e lo percossero. (64) E dopo averlo bendato, lo colpirono in faccia e lo interrogarono, dicendo: Profeti, chi è che ti ha colpito? (65) E molte altre cose bestemmiarono contro di lui.(66)Appena fu giorno, gli anziani del popolo, i capi dei sacerdoti e gli scribi si radunarono e lo condussero nel loro sinedrio, dicendo: (67)Sei tu il Cristo? Dicci.

Ed egli disse loro: Se vi dico, non crederete: (68) E se anche io vi domando, non mi risponderete, né mi lascerete andare. (69) In seguito il Figlio dell'uomo siederà alla destra della potenza di Dio. (70) Allora dissero tutti: Sei tu dunque il Figlio di Dio? Ed egli disse loro: Voi dite che io sono. (71) E dissero: Di che cosa abbiamo bisogno di ulteriore testimonianza? poiché noi stessi abbiamo udito della sua propria bocca».

Solo per ora in questo luogo pregherò il Lettore di notare le crudeltà esercitate sulla persona di Cristo, e la bestemmia di cui si resero colpevoli ai suoi divini uffici. Nella loro derisione, insultarono il suo ufficio regale. Nel loro bendare lui, il suo Sacerdote: perché non ci sarebbero state macchie in coloro che servivano nelle cose sante. E nel chiedere chi lo ha colpito, hanno fatto dispetto al suo Profetico.

Ma, in mezzo a tutti questi rimproveri, non si sente alcun mormorio. Sì, nessuna risposta, finché non gli è stato chiesto se era il Figlio di Dio. E, oh! quanto benedetta la buona confessione; Lo dici tu: lo sono. Per questo dovrebbe essere fermato. Prezioso Signore! in quale beata vista è questa testimonianza del Signore in tutti i cuori dei suoi redenti!

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