"E Pilato, dopo aver convocato i sommi sacerdoti, i capi e il popolo, (14) disse loro: "Voi mi avete condotto quest'uomo come uno che perverte il popolo; ed ecco, io, dopo averlo esaminato davanti a te, non hai trovato alcuna colpa in quest'uomo toccando quelle cose di cui lo accusate: (15) No, né ancora Erode: poiché io ti ho mandato a lui, ed ecco, nulla gli è stato fatto degno di morte.

(16) Lo castigherò dunque e lo libererò. (17) (Poiché per necessità deve liberarne uno per loro durante la festa.) (18) Ed essi gridarono tutti in una volta, dicendo: Via quest'uomo, e liberaci Barabba: (19) (Chi per certo sedizione fatta nella città, e per omicidio, fu gettato in prigione.) (20) Pilato dunque, volendo liberare Gesù, parlò loro di nuovo. (21) Ma essi gridarono, dicendo: Crocifiggilo, crocifiggilo.

(22) E disse loro per la terza volta: Perché, che male ha fatto? Non ho trovato in lui causa di morte: perciò lo castigherò e lo lascerò andare. (23) E furono istantanei a gran voce, chiedendo che fosse crocifisso. E le voci di loro e dei capi sacerdoti prevalsero. (24) E Pilato pronunciò la sentenza che fosse come essi richiedevano. (25) E rilasciò loro colui che per sedizione e omicidio fu gettato in prigione, che avevano desiderato; ma ha consegnato Gesù alla loro volontà».

Se mi soffermo su quei versi, sarà solo per trattenere il Lettore nell'osservare quale terribile personaggio doveva essere questo giudice Pilato al servizio del tempo. Dichiarò Gesù innocente, e tuttavia propose, come punizione più mite, di flagellarlo. Ha pronunciato la sentenza di morte su Cristo nello stesso momento in cui lo ha dichiarato innocente! Con quali orrori l'anima di Pilato dovrà contemplare Gesù nell'ultimo giorno, quando il suo corpo si leverà alla voce dell'arcangelo e alla tromba di Dio, per ricevere dal Signore la sua sentenza di eterna miseria? Apocalisse 1:7 .

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