Sembrerebbe, dalle solenni espressioni con cui si conclude il Capitolo, e collegate a quanto detto in una parte precedente, al versetto sesto, riguardo ai sacerdoti che disprezzavano il nome del Signore; che le minacce erano rivolte in modo particolare e personale a loro. E quanto sono davvero orribili! Sono accusati di disprezzare il nome del Signore; inquinare l'altare; profanare la mensa del Signore; offrendo il lacerato e lo zoppo per il sacrificio e rimpiangendo il loro lavoro, sì, considerandolo un servizio faticoso.

E siamo noi sacerdoti del Signore, che amministrano le cose sante, ora liberi da queste solenni cariche? È un'inchiesta terribile! Se i nostri servigi, che con le nostre labbra dichiariamo libertà perfetta, diventano molesti e sgradevoli al cuore; se consideriamo la nostra presenza una stanchezza e desideriamo evitarla; se offriamo noi stessi i lacerati e gli zoppi; Intendo le nostre offerte, che sono tutte davvero lacerate e zoppe, invece dell'unica offerta pura e perfetta di Cristo, come unica causa di accettazione, o insegnano così al nostro popolo; - cosa dovrei dire? Se entriamo nel nostro ministero per lucro lucro, e una volta entrati, consideriamo il servizio come un lavoro ingrato e non lo seguiamo oltre come porta guadagno mondano; in entrambi i casi, o in tutti questi casi, in cui il sacerdote cristiano, di ogni rango e carattere, sfuggire alla tremenda sentenza pronunciata in queste solenni accuse contro l'ebreo? Signore benedetto, manifesta la grandezza della tua grazia, come hai proclamato qui il tuo grande nome e hai messo il tuo timore nei nostri cuori; poiché in verità il tuo nome è terribile, anche tra i pagani, per quanto disprezzato dal tuo popolo.

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