"Gesù, udito ciò, partì di là con una nave in un luogo appartato; e la gente, udito ciò, lo seguì a piedi fuori dalle città. (14)E Gesù uscì e vide una grande folla, e, mosso da compassione verso di loro, guarì i loro malati.(15)E venuta la sera, i suoi discepoli si avvicinarono a lui, dicendo: Questo è un luogo deserto e il tempo è ormai passato; congeda la folla, che possono andare nei villaggi e comprarsi delle vettovaglie.

(16) Ma Gesù disse loro: Non è necessario che se ne vadano; date loro da mangiare. (17) E gli dissero: Abbiamo qui solo cinque pani e due pesci. (18) Disse: Portameli qui. (19)E comandò alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, benedisse, spezzò e diede i pani ai suoi discepoli, e i discepoli a la moltitudine.

(20) E tutti mangiarono e furono saziati; e raccolsero i cocci che erano rimasti pieni di dodici canestri. (21) E quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini».

Prego il Lettore, dopo aver debitamente meditato sulle molte benedette istruzioni contenute in questo miracolo, di prestare attenzione a un aspetto del carattere di nostro Signore, che non può mai essere considerato troppo spesso, né valutato troppo affettuosamente; Intendo il movimento del cuore di Cristo in questa occasione, che qui è dolcemente notato e testimoniato, nell'atto immediato di guarire i malati tra la moltitudine. Dovrebbe essere la nostra principale gioia notare, in ogni atto di Gesù dove è più immediatamente raccomandato alla nostra vista, quelle azioni di nostro Signore dove i suoi sentimenti umani sono portati alla nostra osservazione.

Che cosa può essere così veramente benedetto da segnare le tendenze dell'amore di Cristo verso il suo popolo, in quella nostra stessa natura che ha preso in unione con la divinità, e nella quale, e attraverso la quale, le misericordie della sua natura divina fluiscono verso noi in un modo e in un modo che sono peculiarmente suoi; vale a dire, le misericordie e la compassione del Dio-Uomo Cristo Gesù! Oh! quale infinito argomento di gioia si presenta alla mente dei redenti, se adeguatamente considerato da questo unico punto di vista! Le misericordie e le compassioni del mio Dio e Salvatore, sono le misericordie e le compassioni di Dio, poiché Egli è Uno con il Padre su tutto, Dio benedetto per sempre.

Amen. Ma non sono meno le misericordie e le compassioni dell'Uomo Cristo Gesù, poiché, in verità, Egli non prese su di sé la natura degli angeli, ma prese su di sé il seme di Abramo, e apposta per essere un misericordioso e fedele Sommo Sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per fare la riconciliazione dei peccati del popolo. In modo che con questo benedetto composto delle due nature, la sua divinità gli dà una pienezza infinita per fornire ogni misericordia verso i suoi redenti, e la sua virilità gli dà un sentimento di comunione, che quelle misericordie vengono a noi attraverso un canale umano, e dentro, e da entrambi, sono il dolce, prezioso; e le più affettuose compassioni del Dio-Uomo Cristo Gesù, che è Capo su tutte le cose alla Chiesa, che è il suo corpo, la pienezza di colui che tutto in tutti riempie.

E, Lettore! senza amplificare, in questo luogo, il soggetto, pensate quali saranno le comunicazioni di gloria, se tali saranno ora le comunicazioni di grazia, quando lo vedremo com'è, e conosceremo come siamo conosciuti!

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