"Ma di quel giorno e di quell'ora nessuno conosce, no, non gli angeli del cielo, ma solo il Padre mio."

Desidero guardare questo versetto singolarmente, dagli abusi che ne fanno i nemici alla divinità di Cristo. Se lo scettico ne avesse limitato il senso, come è evidentemente inteso, al giorno della distruzione di Gerusalemme, e non l'avesse riferito a ciò che mai; aveva lo scopo di avere riguardo, alla seconda venuta di Cristo; avrebbe visto che il Dio. Il capo di Cristo non era né onorato né disonorato negli affari.

Come Dio-Uomo Cristo Gesù, ogni giudizio è affidato a Cristo, con lo scopo che tutti gli uomini debbano onorare il Figlio come onorano il Padre. E colui che solo deve essere il giudice dei vivi e dei morti, deve conoscere sia il tempo che tutto il processo ad esso connesso. Ma in occasione della visitazione di Gerusalemme, a cui si riferisce questo versetto, sebbene Cristo avesse predetto in modo così completo tutti gli eventi che sarebbero accaduti, non dice che l'anno non fosse conosciuto, poiché egli stesso aveva dichiarato che quella generazione non sarebbe passata finché tutto si adempisse; ma le espressioni di nostro Signore sono di quel giorno e di quell'ora. E tutta la coscienza del tempo fu persa quando le calamità ebbero luogo su quella devota città.

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