Un nuovo argomento è qui aperto. Lo scrittore sacro, dopo aver celebrato le lodi di Geova in quanto era accaduto prima, ora parla della felicità del suo popolo. Mosè aveva osservato molto tempo prima che non c'erano persone come Israele; nessuno che avesse privilegi così grandi e distinti come loro, in un Dio di alleanza a cui guardare, ed essere felice in eterno: e qui il Salmista indica in che cosa consiste quella felicità.

Osserva: Egli non dice: Beata la gente che ascolta soltanto, ma quella che conosce il suono gioioso. Probabilmente alludeva alla chiamata del popolo fino alle assemblee del culto divino, alle feste della luna nuova, e soprattutto alla tromba giubilare nel grande giorno della liberazione. E sebbene questa tromba del giubileo non fosse mai suonata se non una volta ogni cinquant'anni, e di conseguenza non fosse familiare dalla frequenza, tuttavia non era un povero prigioniero nel campo di Israele, che desiderava l'anno della liberazione, ma conosceva perfettamente il suono, il momento giunse al suo orecchio, la mattina del giorno della liberazione.

Lettore, qual è il suono gioioso della salvezza di Gesù, se non lo stesso? Oh, che suono gioioso è davvero per quell'anima preziosa, convinta del peccato e del suo stato completamente perduto per natura e per pratica, che ha sete di Gesù più che del cervo per i ruscelli d'acqua! E, Lettore, osserva i benedetti effetti. Tutte queste anime reputate cammineranno sotto la luce divina e nella vita divina. Il nome di Gesù, la sua giustizia, il suo favore, il suo amore, le sue visite, saranno i loro piaceri quotidiani e orari. Tutta la loro gioia e felicità spirituale sono in lui, il Signore la loro giustizia; non in se stessi né nelle loro più alte conquiste.

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