Mangia qualsiasi cosa, ecc. Qui finalmente san Paolo prescrive loro una regola con la quale dovessero governarsi, quanto alle carni che incontrassero. Compra e mangia qualunque cosa venduta al mercato, o qualunque cosa incontri alla mensa degli infedeli, quando ti invitano, perché tutte sono creature del Signore, e possono essere prese con ringraziamento, come dobbiamo prendere qualunque cosa mangiare. --- Ma se qualcuno dice che questo è stato sacrificato agli idoli, non ne mangi per amor suo, ecc.

E perché allora non ne dovrebbero mangiare? perché o è un infedele che lo dice: e quindi, dicendo così, può voler dire che coloro che lo mangiano, lo debbano mangiare in onore dei loro dèi. O se lo dice un fratello debole, con ciò significa che la sua coscienza giudica non lecito essere mangiato; sicché in un caso sembri acconsentire che le cose siano prese in onore degli idoli: nell'altro, offri offesa al tuo fratello debole: e vorrei che tu fossi senza offesa, sia per i Giudei che per i Gentili; e non pensare abbastanza da poter mangiare queste cose con ringraziamento.

Ci si può chiedere qui perché l'apostolo non dovrebbe assolutamente offrire loro mai alcuna cosa offerta agli idoli, poiché questa sembra una cosa assolutamente vietata nel concilio di Gerusalemme? (Atti xv. 23.) A questo qualche risposta, che l'apostolo qui espone il vero senso di quel decreto, che era solo da intendersi, quando dava scandalo mangiare tali carni. Altri dicono che il divieto è stato solo per un breve periodo e ora era obsoleto.

Altri notano che il divieto non era generale, né per tutti i luoghi, ma solo per i nuovi Gentili convertiti che erano ad Antiochia, o in Siria e Cilicia, come specificato nel decreto. (Conam)

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