Aphec, appartenente alla tribù di Aser, anche se non sembra che ne abbiano mai ottenuto il possesso, Giosuè xix. 30. Un incendio sotterraneo e un terremoto hanno fatto sprofondare la città; e un lago, di nove miglia di circonferenza, ora occupa il suo posto. Nelle sue acque si possono ancora scorgere le rovine. Si tratta di circa due ore di cammino dalle pianure di Balbec, (Paul Lucas. Levante i. 20.) ai piedi del Libano.

Le acque devono essere molto dense e bituminose, se è vero quanto riferito dagli antichi; vale a dire, che i regali, offerti alla dea Afacite, sono stati provati da loro, e ritenuti graditi a lei, se sono affondati; come farebbe la lana, mentre le piastrelle, e spesso i metalli, nuoterebbero. (Calma) Adrichomius pone questo Afec nella grande pianura di Esdrelon, non lontano da Jezrahel. (Menochio)

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