In Samaria. Aveva imperversato in tutto il paese per più di tre anni, (Salien) e ne aveva proseguiti altri quattro, cap. viii. 1. La continuazione dell'assedio aggiunse nuovi orrori. --- Pieces non si esprime in ebraico: si intende un sicle. (Haydock) --- Lyranus suppone che l'intero asino sia stato venduto per circa 38 corone, (Haydock) o 130 lire; come si dice comunemente, "tanto una testa". Ma gli interpreti in genere affermano che si dà solo il prezzo della testa; che mostra con più forza la grandezza della carestia.

In altre occasioni l'animale non poteva essere mangiato dagli ebrei. Artaserse fu costretto a uccidere le sue bestie da soma; e poi si vendeva una testa d'asino per 60 dracme, ossia 25 lire. Quando Annibale assediò Casilinum, un topo (o ratto) fu venduto per oltre 70, o per 200 denari. (Plinio, [Storia naturale?] viii. 57.) (V. Max. vii. 6, 3.) --- Cabe. Misura sufficiente di mais per il sostentamento quotidiano di un uomo. (Menochius) --- La quarta parte riguarderebbe una branchia.

(Haydock) --- Sterco. Bochart sostiene che i "ceci" sono designati. Gli arabi usnen e kali, " sterco di piccione o passero", sono veri e propri commestibili. Coloro che suppongono che i Samaritani comprassero lo sterco dei piccioni per usarlo come sale o per cibo, o per bruciare, o per concimare la terra, ecc., adducono ragioni non soddisfacenti; non più dei Rabbini, che pretendono che il grano che avevano raccolto sia stato preso dal loro raccolto.

(Tr. Megil. 3., e la storia scolastica.) Junius e Fuller tradurrebbero "ventre", che è confutato da Bochart. (Anim. T. ii. B. i. 7.) Cose molto disgustose sono state spesso usate per fame estrema, (Grozio) e si dice che una sorta di sterco di uccelli ingrassi buoi e maiali. (Varrone 38.; Plinio xvii. 9.) --- Ma quale nutrimento può esserci in quello dei piccioni, che la gente vada a comprarlo? (Calma) --- Houbigant capisce che si intende una specie di piselli. (Haydock) --- Gli ebrei li chiamavano kali quando erano aridi; e tale cibo era molto comune, 2 Re xvii. 28. (Bellon. ii. 53 e 99.) (Calma)

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