IL

EPISTOLA DI S. PAOLO, L'APOSTOLO,

AI GALATI.

INTRODUZIONE.

I Galati, subito dopo che San Paolo ebbe loro predicato il vangelo, furono sedotti da alcuni falsi maestri, che erano stati ebrei, e che obbligavano tutti i cristiani, anche quelli che erano stati gentili, a osservare la circoncisione, e le altre cerimonie della legge mosaica. In questa epistola confuta la dottrina perniciosa di quei maestri, e anche la loro calunnia contro la sua missione e apostolato.

L'argomento di questa epistola è più o meno lo stesso di quello dei romani. Fu scritto ad Efeso, circa ventitré anni dopo l'ascensione di nostro Signore. (Challoner) --- I Galati erano originariamente Galli, che sotto il loro capo, Baennus, si diffusero sulla Grecia, e alla fine passarono in Asia Minore, dove si stabilirono tra la Cappadocia e la Frigia, nella provincia da loro poi chiamata Galazia.

Sembra che san Pietro predicò prima da quelle parti; ma era solo agli Ebrei, come ho dedotto dall'iscrizione della sua prima epistola, che egli indirizza agli Ebrei del Ponto, della Galazia, della Cappadocia, dell'Asia e della Bitinia. Ma san Paolo fu il primo a predicare ai gentili abitanti di questa provincia. Quando predicò loro per la prima volta, fu ricevuto come un angelo dal cielo, o meglio, come Cristo stesso: li visitò più di una volta, e la Chiesa che vi formò fu molto considerevole.

Furono gli ebrei convertiti della Galazia (che, come abbiamo già detto, erano i figli spirituali di San Pietro) a causare quei guai che diedero origine a questa epistola. Hanno fortemente sostenuto le osservanze legali; e facendo leva sull'alta preminenza di S. Pietro, denigrarono S. Paolo, anche mettendo in dubbio il suo apostolato. Insegnò la necessità della circoncisione e altri riti mosaici, che gli apostoli allora in parte mantennero.

Così furono sollevate divisioni in questa Chiesa nascente. Per questi motivi l'apostolo afferma caldamente il suo apostolato, essendo chiamato da Cristo stesso. Mostra che la sua dottrina era quella degli altri apostoli, i quali, nel concilio di Gerusalemme, quattro anni prima, attestarono la loro esenzione dalle osservanze legali. Insegna che non è per legge, ma per fede, che le benedizioni della salvezza sono impartite loro.

Dopo aver stabilito queste parti più importanti dell'epistola, dà loro istruzioni su vari capi. L'iscrizione greca a questa epistola ci informa che è stata scritta da Roma. San Girolamo dice, lo scrisse quando era in catene. Teodoreto dice che fu la prima epistola che San Paolo scrisse da Roma. Questa opinione è stata probabilmente adottata da un'errata interpretazione del testo: porto i segni delle ferite di Cristo nel mio corpo.

Con questi segni intendono le catene, mentre il testo si applica ugualmente alle mortificazioni e all'abnegazione di un cristiano. L'opinione contraria è che questa epistola fu scritta da Efeso nell'anno di Cristo 55. Questa è l'opinione più probabile, ed è sostenuta da S. Gregorio Magno, Ludovico, Capellano, Estius, Usher, Pearson e molti altri. L'autorità delle copie greche, nell'assegnare i luoghi da cui furono scritte le lettere, è stata a lungo rifiutata dai dotti. Non troviamo tali informazioni nei più antichi manoscritti greci di San Germano e Clermont, ecc. (Calma)

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