Dio. Eliu essendo molto mortificato per il silenzio di Giobbe, usa espressioni ancora più provocanti e finge di confutare una delle affermazioni del sant'uomo, che non è mai sfuggita alle sue labbra, sebbene si fosse lamentato che Dio lo trattava come un nemico e con più severità dei suoi peccati meritato; (cap. VI. 2.; Calmet) o, che la sua afflizione era maggiore del suo peccato, cap. xxiii. 7., &c. Eliu quindi lo calunnia. (Worthington)

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