E non pensarono al diluvio, sebbene predicato e predetto da Noè, (che rendeva imperdonabili la loro ignoranza e incredulità) finché non venne e li travolse tutti via. Così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo. S. Luca aggiunge, (cap. xvii, ver. 28,) similmente com'era ai giorni di Lot; mangeranno e berranno, compreranno e venderanno, pianteranno e costruiranno, cioè totalmente immersi nelle attività mondane.

Quindi l'apostolo; quando diranno pace, vale a dire. dai mali del passato e dalla sicurezza, vale a dire. dal futuro, allora la distruzione verrà su di loro all'improvviso. Ma qualcuno potrebbe chiedersi, come può esserci tutta questa pace, tutta questa sicurezza, quando i mali di cui sopra, carestie, guerre, pestilenze, terremoti, e particolarmente l'oscurità del sole, ecc. &C. i presagi sono pensati per colpire con panico e costernazione le menti più sconsiderate e vertiginose? Rispondo, che qui principalmente sono designati i malvagi, che in mezzo alle afflizioni e agli allarmi dei buoni, continueranno a indulgere nei loro piaceri e lussi, come soldati crudeli, mentre i pacifici abitanti sono depredati.

San Girolamo aggiunge che il mondo per qualche tempo prima della sua definitiva dissoluzione, sarà liberato da tutte quelle calamità. Quanto a quanto si dice (vers. 29,) delle tenebre del sole e della luna, queste sono circostanze che si riferiscono alla venuta stessa del giudice. (Giansenio)

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