Cadere in peccati minori, (San Gregorio VI. in 2 Reg. XV. &c.) o in disgrazia, come suggerisce piuttosto yippol (Haydock). (Vatable) (S. Agostino, Città di Dio xi. 31.) --- Entrambi i significati concordano con il contesto. Vedere Giobbe v. 27. e Matteo xviii. 21. (Calma) --- Colui che non è soggetto a peccato mortale, può ancora essere esposto a molte mancanze e peccati veniali, che non lo privano del titolo di giusto; mentre l'empio acconsente al peccato mortale, dal quale non così facilmente risorge. Perciò il saggio ci ammonisce a non tendere insidie, né a cercare calunniamente l'empietà nella casa o nell'anima del giusto. (Worthington)

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