Sono richiesti sia il pentimento che la fecondità

Luca 13:1-9

Nostro Signore non ha esitato a tenere grandi lezioni sugli eventi che passano. È una grande arte condurre i pensieri degli uomini dall'esterno e transitorio all'invisibile ed eterno. Dio spesso ci dà dei testi sugli avvenimenti della Sua provvidenza, e quando il cuore degli uomini è intimorito e si addolcisce c'è una cospicua opportunità per colpire a casa.

Non abbiamo il diritto di supporre che i disastri improvvisi dimostrino la presenza di un peccato speciale in coloro che ne sono coinvolti. Il peccato è vendicato in questa vita, ma piuttosto nelle sequenze naturali che per qualche improvviso "atto di Dio". Gli incidenti non sono necessariamente punizioni e noi che assistiamo al triste destino degli altri non abbiamo il diritto di congratularci con noi stessi per la nostra superiorità morale o spirituale. Invece di giudicare gli altri, guardiamo a noi stessi e pentiamoci.

La parabola del fico, con i suoi tre anni di sforzi per assicurarsi la fecondità, era destinata principalmente alla nazione ebraica favorita dai tre anni di ministero di nostro Signore. Ma è di applicazione universale. Dio cerca sempre il frutto; l'amore è sempre implorante, ma a volte può essere necessario acconsentire al giudizio.

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