A questo punto inizia la seconda sezione del primo movimento del Libro. Davide aveva conquistato il cuore di tutto Israele con la sua coerente giustizia e magnanimità verso coloro che si frapponevano alla sua venuta al pieno possesso del regno. Aveva pianto per Abner, riconoscendo la sua grandezza. Aveva punito gli assassini di Is-Boset.

Era abbastanza. Il popolo riconobbe le qualità regali dell'uomo contro il quale aveva combattuto sotto la guida di Abner, e così alla fine Davide iniziò il suo regno sull'intera nazione.

La sua prima vittoria fu la presa di Jebus. La città era considerata inespugnabile, e con scherno i suoi abitanti la dichiararono difesa dai ciechi e dagli zoppi, cosa che, ovviamente, non dobbiamo supporre fosse effettivamente il caso. Contro questi così detti cieco e zoppo Joab procedette, e con grande galanteria catturò la fortezza.

Fu da questo incidente che ebbe origine la storia che attribuiva a Davide l'odio per i ciechi e gli zoppi. Non ci sono prove che avesse un tale odio, poiché in effetti la sua azione nei confronti di Mefibosceth successivamente fu smentita.

Un elemento di debolezza in Davide si manifestò a questo punto quando, entrato in possesso del regno, moltiplicò le sue concubine e mogli. Certo, qui, come sempre, la sua azione deve essere misurata dai suoi tempi. Questo, tuttavia, non impedisce di intravedere quel lato della sua natura che alla fine si manifestò nel peccato mortale.

Furono ottenute due vittorie sui filistei, e così la posizione del re fu resa più sicura.

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