Circa sette settimane dopo Aggeo consegnò il suo secondo messaggio. Questo fu indirizzato al governatore Zorobabele, al sacerdote Giosuè e a tutto il popolo. Un confronto di Esd 3:13 con questo messaggio mostrerà come alcuni dei vecchi che ricordavano la vecchia casa si lamentassero della relativa inferiorità di questo. Questo ricordo tendeva a scoraggiare le persone e il profeta li invitò a essere forti e ad operare, promettendo nel Suo nome l'immediata presenza e aiuto di Geova.

Sulla base di questa promessa Aggeo salì poi all'altezza di una più graziosa. La frase centrale di questa promessa più ampia è di difficile interpretazione, 'Il desiderio [singolare]... verrà [plurale]." Forse la spiegazione più semplice è nell'uso fatto delle parole collegate nella lettera agli Ebrei (12: 25-29). È evidente che in questa promessa c'è la rivelazione di un ordine di procedura divina che si manifesta nel metodo sia del primo che del secondo avvento del Messia. Tale ordine può così essere brevemente riassunto: "Lo farò scuotere", "il desiderio verrà", "pace".

Circa due mesi dopo Aggeo consegnò il suo terzo messaggio. In questo il popolo si rivolge attraverso un colloquio con i sacerdoti. Il contenuto di questa profezia mostra che dopo tre mesi di duro lavoro non c'erano ancora segni di ricompense materiali e la gente era di nuovo scoraggiata in conseguenza di ciò. Come risultato della sua domanda ai sacerdoti e alle loro risposte, Aggeo insegnò al popolo che a causa del loro peccato passato la loro obbedienza presente non poteva portare immediatamente alla prosperità materiale. Eppure l'ultima parola di questo terzo messaggio è una promessa di benedizione: "Da questo giorno ti benedirò".

L'ultimo messaggio di Aggeo fu consegnato lo stesso giorno del terzo, ed era un'applicazione e una spiegazione della promessa finale: "Ti benedirò". Consiste, in primo luogo, in una ripetizione della dichiarazione della determinazione di Geova di scuotere, effettuata in modo più dettagliato, per rivelare che avrebbe distrutto ogni falsa autorità e potere; e, infine, della promessa dell'instaurazione della vera autorità.

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