Prima della seconda piaga, il Faraone ebbe l'opportunità di pentirsi. Fu avvertito dell'avvicinarsi della peste. L'avvertimento non ha avuto effetto. Nella prima piaga i maghi avevano prodotto apparentemente simili risultati e così fu anche con questa seconda. Questo è stato il loro ultimo successo. Il faraone cedette e chiese una tregua. Ciò fu concesso e per una ragione dichiarata chiaramente: "Affinché tu possa come non c'è nessuno simile a Geova nostro Dio". Ad ogni cenno del faraone la misericordia divina si volse verso di lui. Anche qui il Faraone si è indurito, cioè ha reso insensibile il proprio cuore. Nota che questo è stato il suo atto e non quello di Dio.

Con l'avvento della terza piaga ci fu un cambio di metodo. Nessun avvertimento è stato dato. Il faraone aveva infranto la fede. In presenza di questa visita i maghi confessarono di riconoscere un potere superiore a quello che conoscevano. La loro incompetenza e testimonianza costituirono un ulteriore avvertimento per il Faraone. Tuttavia, ancora una volta si rifiutò di cedere.

Perciò il giudizio di Dio è andato avanti e abbiamo il primo del secondo ciclo di piaghe. Un nuovo metodo per impressionare il cuore del re è stato preso dall'informazione che Israele doveva essere immune. A questo punto il Faraone iniziò una politica di tentativo di compromesso. Suggerì che avrebbero dovuto sacrificare nella terra. Questo Mosè rifiutò assolutamente, dichiarando che era necessario separarsi dall'Egitto per poter adorare. Il faraone sembrò quindi cedere quando dichiarò la sua disponibilità a lasciarli andare, ma non lontano. Ancora una volta, con il suo stesso atto, il Faraone rese ostinato il suo cuore e rifiutò di sottomettersi.

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