E ancora lo svelamento va avanti: il mistero della generazione e della nascita degli animali inferiori, con i dolori del travaglio, e il ritrovamento della forza; la libertà e la selvatichezza e la splendida indomabilità dell'asino selvatico, la forza incontrollata del bue selvatico; in tutte queste cose Dio si rivela interessato e, inoltre, attivo. Vengono trattate le diverse manifestazioni di stoltezza, potere e saggezza, così come sono evidenti tra gli uccelli e le bestie.

Viene descritto lo struzzo che esulta per la potenza dei suoi pignoni e per la sua follia che abbandona le sue uova ei suoi piccoli; e la sua stessa stoltezza è giustificata dall'atto di Dio. L'ha privata della saggezza.

Non c'è niente, quindi, che accada in questi regni inferiori della vita, a parte la volontà di Dio. Il cavallo da guerra con la sua potenza, ma addomesticabile in modo da servire l'uomo e venire a gioire in mezzo a scene e suoni di battaglia strani e terribili, non è ancora una creazione dell'uomo. Tutta la sua forza essenziale è divinamente elargita. Il falco, che con saggezza lo dirige verso la terra del sud, e l'aquila che pone il suo nido in alto, lontano dalla possibilità di intrusione, eppure in un luogo di osservazione che le permette di nutrire i suoi piccoli, anche questi sono guidati da Dio. Anche se nella grande dispensazione del Suo governo Dio ha affidato il dominio all'uomo, è dominio su fatti e forze che non ha originato, né sostiene.

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