Zaccheo fu l'ultimo convertito ma uno nel ministero di Gesù. Il metodo di Nostro Signore con lui è molto rivelatore. Chiese la sua ospitalità e, dopo averla ricevuta, tenne con lui una conversazione non registrata che provocò la completa rivoluzione dello sguardo dell'uomo e della sua attività. Fu a questo proposito che nostro Signore pronunciò quella parola suprema del Suo ministero: "Il Figlio dell'uomo è venuto a cercare ea salvare ciò che era perduto".

In stretto collegamento pronunciò la parabola delle libbre. Questa, tra l'altro, non va confusa con la parabola dei talenti. In quest'ultimo i doni variavano in importo. In questo il valore era identico. Non tutti avevano lo stesso numero di talenti. Tutti hanno la sterlina per il trading. Le persone che lo seguirono a Gerusalemme "supponevano che il Regno di Dio fosse subito apparso". Nella parabola ha dato loro il programma degli eventi.

Stava andando in un paese lontano per ricevere il Suo Regno. Durante la Sua assenza i Suoi servitori avrebbero dovuto commerciare con il Suo capitale per il Suo profitto. Al suo ritorno si sarebbe occupato di coloro che erano stati così responsabili.

Andato a Gerusalemme, entrò nel Tempio. Mentre si avvicinava, tutti i discepoli iniziarono a cantare. Il canto è notevole come risposta al canto degli angeli che aveva annunciato la nascita di Gesù. Quindi cantarono: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli, pace sulla terra". Questi ora cantavano in modo significativo: "Pace in cielo e gloria nel più alto". Sicuramente era una canzone ispirata, con un significato più pieno di quanto forse capissero i cantanti. Stava andando alla morte per mezzo della quale avrebbe fatto una pace in cielo che sarebbe scaturita in pace sulla terra. La pace con Dio deve precedere la pace tra gli uomini.

Gerusalemme non aveva imparato le cose che appartengono alla pace, e questo suscitò le lacrime di Gesù.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità