Matteo 11:1-30
1 Ed avvenne che quando ebbe finito di dar le sue istruzioni ai suoi dodici discepoli, Gesù si partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.
2 Or Giovanni, avendo nella prigione udito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo de' uoi discepoli:
3 Sei tu colui che ha da venire, o ne aspetteremo noi un altro?
4 E Gesù rispondendo disse loro:
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7 Or com'essi se ne andavano, Gesù prese a dire alle turbe intorno a Giovanni:
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20 Allora egli prese a rimproverare le città nelle quali era stata fatta la maggior parte delle sue opere potenti, perché non si erano ravvedute.
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25 In quel tempo Gesù prese a dire:
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Questa immagine di Giovanni è molto piena di pathos: dall'alto trionfo della predicazione ispirata alla solitudine e alla solitudine di una prigione. Giovanni fece un'applicazione diretta a Gesù secondo quanto consentito dalle sue circostanze. Sicuramente il corso più saggio possibile. Gesù gli rispose non con assicurazioni verbali, ma con le opere del Regno. Le credenziali di Cristo si trovano sempre nelle Sue opere reali.
La volubilità e l'inutilità dell'opinione pubblica ha qui un'esemplificazione impressionante. Nello stile di vita ordinario, Gesù e Giovanni erano contrastanti. L'uno era uno stelo asceta, che viveva nel modo più semplice; l'Altro era un Uomo del popolo, che viveva in modo ordinario. Il primo dissero che aveva un diavolo; accusarono il Maestro di gola e di ubriachezza. C'è solo una cosa per chi è chiamato al servizio pubblico, cioè andare dritto, fermo nella fedeltà a Dio e sordo alle voci intorno, sapendo che finalmente "la Sapienza è giustificata dalle sue opere".
Cristo rimprovera le città! Sembra così contrario al Suo spirito di amore e dolcezza, ma non è così. Perché li rimprovera così? "Perché non si sono pentiti." Hanno persistito nella ribellione, e ciò nonostante le manifestazioni del Suo potere. C'è, quindi, una condizione più profondamente degradata, più disperata di quella di Sodoma. Il peccato contro la luce è molto più terribile di per sé, e più terribile nei suoi risultati, dei peccati commessi nelle tenebre. Il rifiuto del Figlio di Dio da parte di Cafarnao è infinitamente peggiore della bestialità di Sodoma.
Dal rimprovero delle città, il Maestro si volse alla preghiera. L'uso della parola "risposto" è suggestivo, rivelando il fatto perpetuo della comunione esistente tra Cristo e Dio. La nota di lode era la risposta del cuore di Cristo al segreto di Geova.
Dalla preghiera si volse alla folla con parole piene di dolcissima pietà e divina potenza. Egli rivendica la conoscenza del Padre, che può essere acquisita solo da coloro ai quali vuole rivelare il Padre. E mentre ci fermiamo e ci chiediamo chi saranno i favoriti, nelle nostre orecchie in ascolto si interrompe la musica più dolce di tutte. Chiama tutti coloro che sono affaticati e oppressi e promette di dar loro riposo rivelando così il Padre che fare la sua volontà sarà la gioia della vita, il peso leggero, il giogo facile.