«Così li ha chiamati e li ha ospitati. E l'indomani si alzò e uscì con loro, e alcuni dei fratelli di Giaffa lo accompagnarono».

Così Pietro, ancora perplesso sulla sua visione, e pensando che i due strani eventi potessero essere collegati, disse che li avrebbe accompagnati, offrendo loro intanto ospitalità per la notte. Non c'era difficoltà in questo se non per gli ebrei più severi, specialmente nella casa di un conciatore. Le sottigliezze sarebbero comunque da osservare, insieme agli scrupoli ebraici. E di conseguenza il giorno dopo li accompagnò, portando con sé un certo numero di ebrei cristiani di Joppa (sei in tutto - Atti degli Apostoli 11:12 - facendo di sé il numero perfetto sette e si spera sufficiente se i tre uomini intendessero il male per combatterlo ).

La cattura di sei confratelli potrebbe essere stata perché sentiva che il loro sostegno nella preghiera poteva essere utile, o perché era un po' preoccupato di andare a trovare un centurione romano da solo nel caso fosse stato arrestato e fosse scomparso senza lasciare traccia. (Se un centurione romano del capoluogo ti chiamava per andarlo a trovare di solito era una buona idea farlo, ma poteva anche avere spiacevoli conseguenze).

Oppure potrebbe aver pensato che avrebbero potuto essere conosciuti dal centurione, o almeno essere considerati "locali", e quindi avrebbero potuto facilitare la visita. Del resto Cornelius doveva essere noto agli ebrei della zona. Oppure potrebbe già avere in mente che potrebbe aver bisogno di testimoni per combattere qualsiasi falsa voce. La testimonianza di sette uomini sarebbe indiscutibile. Senza dubbio aveva imparato dall'esperienza passata che i testimoni potevano essere preziosi quando stava accadendo qualcosa di controverso. In effetti potrebbe aver avuto un misto di tali ragioni.

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