«Così dice il Signore, l'Eterno:

berrai la coppa di tua sorella,

Profondo e grande,

Sarai deriso e deriso,

Contiene molto.

Ebbrezza e dolore di cui sarai riempito,

Una tazza di rifiuti e desolazione,

La coppa di tua sorella Samaria,

Lo berrai e lo svuoterai,

roderai i suoi pezzi rotti,

E ti strapperà il seno.

Poiché io ho detto la parola del Signore, l'Eterno».

Questa vivida poesia in un metro di tre due riporta a casa il messaggio di Dio a Gerusalemme e le sue terribili conseguenze. È paragonata a qualcuno che beve profondamente da una tazza grande così che perde ogni controllo su se stessa. E il vino che beve è di dolore, spreco e desolazione. Tutti rideranno del suo comportamento da ubriaco una volta che avrà bevuto, e quando avrà rotto la tazza, rosicchierà i pezzi rotti della sua ubriacatura, è tutto ciò che le resta ora, e si lacera i seni con angoscia.

E il calice che berrà sarà lo stesso di quello bevuto da sua sorella Samaria. Lei deve condividere la stessa sorte. Ed è doppiamente sottolineato che questa è la parola di Yahweh. Lei, per così dire, beve il calice alla Sua mano.

Come sempre non dobbiamo esagerare con la parabola. Lo stress della canzone è sul fatto che berrà, non su chi le ha dato la tazza. Il punto della canzone è che sta bevendo ciò che si è portata addosso e bevendo profondamente alla derisione degli altri, e finirà così nel patetico bisogno e nella disperazione. la sua fine sarà nella disperazione. Coloro che si tengono in cattiva compagnia ne raccoglieranno le conseguenze.

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