«C'era una camera con la sua porta accanto ai pali alle porte. Là lavarono l'olocausto. E nel portico della porta c'erano da un lato e dall'altro due tavole, sulle quali si sgozzavano l'olocausto, il sacrificio per il peccato e il sacrificio per la colpa. E dal lato esterno, come si sale all'ingresso della porta verso settentrione, c'erano due tavole, e dall'altra parte che apparteneva al portico della porta c'erano due tavole. Quattro tavoli erano su questo lato e quattro tavoli erano su quel lato, a lato del cancello. Otto tavoli su cui sgozzavano le offerte».

Le tavole per l'uccisione dei sacrifici erano apparentemente in parte nel vestibolo e in parte all'esterno. Ce n'erano otto in tutto, quattro dentro e quattro fuori (che è una lettura. Potrebbero esserci state più tabelle a seconda che qui vediamo ripetizioni). Sono descritti qui come alla porta settentrionale, ma l'idea è probabilmente che si trovassero in modo simile a tutte e tre le porte. Lo spargimento di sangue prima di avvicinarsi a Dio era sempre necessario

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