La città ( Ezechiele 48:30 ).

La città è finalmente descritta in modo più dettagliato. Rappresenta l'intero Israele, con una porta per ogni tribù. È interessante notare che Levi è incluso ed Efraim e Manasse inclusi in Giuseppe. Tutto Israele è lì. Questi sono i patriarchi originari. In un certo senso è tornato ai suoi inizi. E soprattutto Yahweh è lì. Il suo popolo condivide la sua gloria e la sua presenza.

L'intera sezione dal capitolo 40 al capitolo 48 potrebbe benissimo essere rimasta in piedi da sola (Giuseppe testimonia il fatto che c'erano due libri di Ezechiele). Cominciò con il tempio celeste, il trono di Dio, venuto sulla terra, e termina con la città dell'uomo, 'da quel giorno' fatta dimora di Dio, essendo stata unita al Cielo. È il sigillo finale della redenzione dell'uomo.

«E queste sono le uscite della città. Sul lato nord. Quattromilacinquecento in misura. E le porte della città saranno secondo i nomi delle tribù d'Israele. Tre porte verso nord, la porta di Ruben, una, la porta di Giuda, una, la porta di Levi, una. E sul lato est. Quattromilacinquecento di misura, e tre porte, anche la porta di Giuseppe, una, la porta di Beniamino, una, la porta di Dan, una.

E al lato sud. Quattromilacinquecento per misura, e tre porte, la porta di Simeone, una, la porta di Issacar, una, la porta di Zabulon, una. Al lato ovest. Quattromilacinquecento, con le loro tre porte, la porta di Gad, una, la porta di Aser, una, la porta di Neftali, una. Saranno diciottomila circa.

La città è ora descritta come contenente tutte le tribù originarie di Israele, tutte uguali tra loro, Levi una con le altre. Riassume tutto il popolo di Dio. Tre per lato possono rappresentare la completezza del quadrato. Il numero degli eletti è ora completo. I numeri sono multipli di tre e cinque (3 volte 3 volte 5 volte cento), una dichiarazione di completezza del patto e un multiplo intensificato di tre (3 volte 3 volte 2 volte mille) che denota la completezza totale.

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