'E li consegnò nelle mani dei suoi servi, ciascuno a sé stante, e disse ai suoi servi: «Passate davanti a me e fate uno spazio tra mandria e mandria». E comandò ai primi: «Quando Esaù, mio ​​fratello, ti verrà incontro e ti chiederà: 'A chi appartieni? E dove stai andando? E di chi sono questi animali prima di te?' Allora dirai: 'Sono del tuo servo Giacobbe.

È un regalo per il mio signore Esaù, ed ecco, anche lui è dietro di noi». E comandò anche il secondo e il terzo, e tutti quelli che seguivano il branco, dicendo: "Così parlerai a Esaù quando lo troverai". E tu dirai: "Inoltre, ecco il tuo servo Giacobbe è dietro di noi".

La tattica di Jacob era semplice. Un munifico presente ricevuto a sezioni per costruire benevolenza e conciliazione. Prima Esaù avrebbe ricevuto le capre, poi le pecore, poi i cammelli che lo avrebbero impressionato molto perché erano relativamente rari, poi il bestiame e infine i preziosi asini. E ogni volta che Esaù interrogava i servi, questi lo informavano che i doni erano per lui da Giacobbe e che Giacobbe lo seguiva.

"Il secondo e il terzo e tutto ciò che è seguito." La triade era indice della completezza del dono, il resto segno di piena misura e traboccamento.

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