E il capo coppiere raccontò il suo sogno a Giuseppe e gli disse: «Nel mio sogno, ecco, una vite era davanti a me, e nella vite c'erano tre tralci, ed era come se germogliasse e i suoi boccioli germogliassero e i suoi grappoli produssero uva matura. E avevo in mano la coppa del faraone, presi l'uva, la spremetti nella coppa del faraone e diedi la coppa nelle mani del faraone».

Così nel sogno il coppiere vide una vite che magicamente germogliava e in breve tempo giunse a piena fecondità dalla quale poté riempire la coppa del Faraone (il vino che magicamente fermentava) e donarla al Faraone. Probabilmente il coppiere è andato più in dettaglio parlando con Giuseppe, ma lo scrittore sta riassumendo le parti essenziali.

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