' E tutto il popolo che era nella città (o Ai) fu chiamato insieme per inseguirli, e inseguì Giosuè, e furono trascinati via dalla città. E non c'era più uomo ad Ai o Betel che non andasse dietro Israele, e lasciarono la città aperta e inseguirono Israele'.

Joshua non era l'unico generale scaltro. Il primo attacco fu degli uomini di Ai, ma quando iniziò la ritirata e il re di Ai si rese conto della forza delle forze contro di lui, convocò i rinforzi, che aveva nascosto, composti dagli uomini di Betel che erano stati segretamente tratto dalla Betel, che si teneva in agguato pronto per quando necessario. Così ora svuotò Ai di tutti i suoi uomini armati nel suo desiderio di inseguire Israele e di dissuaderli dal riprovare, lasciando la città spalancata.

A questo punto è necessario riconsiderare la posizione rispetto ad Ai e alla Betel. Tutto l'accento è stato posto su Ai. Eppure Ai era solo un avamposto della Betel. Perché allora l'enfasi dovrebbe essere posta su Ai? La risposta sembrerebbe essere che né il re di Betel, né la stessa Betel furono catturati. Era il re di Ai ad essere impiccato. Fu Ai che fu distrutta. Così, alla maniera dei vincitori, era Ai ad essere messo in risalto. Catturarono la loro città, giustiziarono il loro re e nello stesso tempo distrussero l'esercito di Betel.

La gente della Betel allora non era più una minaccia e per il momento poteva essere lasciata rinchiusa nella propria città incapace di porre problemi a Israele. Probabilmente si riteneva che in questa fase c'erano cose più importanti da fare che assediare la Betel, il cui potere era stato spezzato e che d'ora in poi avrebbe potuto agire solo in capacità difensiva per il prossimo futuro. Quindi l'accento era posto su ciò che era visibilmente raggiunto e non su ciò che non era stato raggiunto.

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