Capitolo 18 Gli ambasciatori provengono da Cush e dall'Egitto.

Prima del suo fardello nei confronti dell'Egitto ( Isaia 19:1 ) il pensiero di Isaia ora si rivolge a quella terra. Questo fu il risultato degli ambasciatori cushiti che arrivarono a Gerusalemme con il solito scopo, di coinvolgere il popolo di Dio nei loro complotti e complotti. I Cushiti (Nubiani) allora governarono l'Egitto. Se si trattasse di un'indagine preliminare, a cui non sono seguite azioni, o di un autentico tentativo di fomentare ribellioni con l'intenzione di dare pieno appoggio dipende dalla data della visita.

Se il primo era sufficiente per convincere un certo numero di alleati ad assumere la potenza dell'Assiria. Se quest'ultimo si è rivelato infine inefficace. Ma fu perché i Cushiti cercavano di entrare in contatto con il popolo di Dio che l'onere gravò su Isaia, come accadde in modi diversi con Babilonia, la Filistea, Moab e la Siria. Una volta che le nazioni hanno cercato di influenzare il popolo di Dio, sono finite sotto l'occhio di Dio, ei loro tentativi di attirare il popolo di Dio in un'alleanza mondana erano il suo costante fardello.

In tutti questi capitoli 13-23 vediamo ciò che è sempre vero per il popolo di Dio, che ci saranno sempre coloro che cercheranno di svezzarlo lontano da Dio con ogni mezzo possibile. Il mondo a quel tempo era un focolaio di intrighi e c'erano sempre coloro che avrebbero cercato di attirare il popolo di Dio in esso. Ma il messaggio costante di Isaia era che Israele non doveva guardare a loro, ma doveva confidare in Dio.

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