Un giorno di attesa (23:54-56).

L'approssimarsi del sabato, che cominciava al tramonto del giorno della crocifissione, impediva necessariamente ogni ulteriore attività, sicché le donne seguaci di Gesù, che avevano vegliato e visto dove era deposto il suo corpo, dovettero attendere la fine del sabato. Intanto cominciarono a preparare spezie e unguenti perché anche loro potessero porgere gli ultimi omaggi al loro amato Maestro. Era come se l'intera creazione stesse aspettando quello che sarebbe successo dopo.

Questa attività dedicata, prima di Giuseppe e poi delle donne, richiama l'attenzione sul fatto che ora tutti erano d'accordo sul fatto che il tempo meraviglioso era finito. D'ora in poi Gesù sarebbe stato un ricordo glorioso. Ma che fosse morto era indiscutibile. Non restava che porgere loro l'ultimo saluto prima di tornare a casa. Avevano creduto che sarebbe stato Lui a redimere Israele. Ma gli eventi avevano dimostrato che si sbagliavano.

Era morto coraggiosamente, anche misteriosamente, certamente ingiustamente. Ma questo poneva ancora più enfasi sul fatto che era morto e che sapevano dove giaceva il suo corpo. E nella vita della maggior parte degli uomini questo sarebbe stato tutto ciò che c'era da dire, con possibilmente un poscritto per dire come la Sua vita avesse avuto alcuni effetti collaterali. Ma come vedremo in questo ultimo capitolo e nel libro degli Atti, per Gesù fu solo l'inizio. E la sua storia continua.

Analisi.

a Ed era il giorno della Preparazione, e il sabato si avvicinava ( Luca 23:54 ).

b E le donne, che erano venute con lui dalla Galilea, lo seguirono e videro il sepolcro e come era stato deposto il suo corpo, e tornarono e prepararono aromi e unguenti ( Luca 23:55 a).

a E di sabato si riposavano secondo il comandamento ( Luca 23:56 b).

Si noti che in 'a' il sabato si avvicina, e in parallelo riposano secondo l'usanza. E centralmente in 'b' si preparano a ungere il corpo di Gesù.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità