'E mentre usciva per la strada, uno gli corse incontro, si inginocchiò davanti a lui e gli chiese: "Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?" '

Mentre Gesù lasciava il luogo dov'era, un giovane ( Matteo 19:20 ) gli si avvicinò di corsa e gli si inginocchiò davanti. L'azione ha dimostrato l'entusiasmo del giovane e anche il suo timore reverenziale per questo grande profeta. Aveva chiaramente una certa conoscenza di Gesù e il suo desiderio era quello di ereditare la vita eterna. Dava l'impressione di essere proprio il tipo giusto di persona per fare un discepolo.

'Vita eterna' qui equivale a sottostare alla Regola regale di Dio, come viene messo in evidenza in Marco 10:23 . Ma la vita eterna che stava cercando era quella insegnata dai Farisei, la vita nel futuro regno eterno, poiché credevano fermamente nella risurrezione dai morti e nella vita eterna nel futuro Regno. Aveva visto come si sforzavano di ottenerlo e voleva assicurarsi anche la sua parte in esso.

Probabilmente lui stesso aveva lottato duramente, seguendo i dettami dei farisei, ma fino a quel momento sapeva di non esserci riuscito. Era consapevole che ciò che aveva appreso non era abbastanza. Era necessario qualcosa di più. Abbiamo qui un contrasto interessante con i bambini piccoli. Venivano solo per ricevere in un modo che era libero e immeritato, ma lui invece veniva per 'fare'. Voleva fare un grande sforzo, o forse trovare una chiave cruciale per il problema, qualche atto speciale in più, che gli avrebbe permesso di raggiungere il suo obiettivo. Di conseguenza sarebbe stato molto difficile per lui entrare sotto il Regno di Dio regale, perché c'erano troppe barriere sulla via.

'Buon insegnante.' L'insolita applicazione dell'aggettivo al rispettoso titolo di "Maestro" la dice lunga sull'atteggiamento mentale del giovane. Nei circoli ebraici era quasi unico. La bontà era vista come appartenente solo a Dio. Ma pensava in termini di raggiungimento del bene, nel modo in cui i farisei cercavano di raggiungerlo, e aveva preso in considerazione molti maestri, ma tutti non erano riusciti a raggiungere i suoi standard rigorosi.

Ora, però, stava guardando Gesù e ascoltandolo, e poiché aveva considerato Gesù era stato pieno di ammirazione. Aveva visto in Lui Uno che c'era quasi, no, Uno che poteva già averlo raggiunto. E quindi Colui che forse ora potrebbe dargli il segreto e consentirgli di raggiungerlo anche lui. Ma i suoi pensieri erano tutti in termini di realizzazione. E con tanto entusiasmo descrive Gesù come 'buono', e desidera raggiungere una simile bontà.

Anche lui voleva essere 'buono, come lo era Gesù. E così, mentre lo descrive con entusiasmo come "buono", è con l'idea sbagliata in mente. Vede in Lui qualcuno che si era fatto buono e vuole sapere anche come ottenerlo. Era necessario che prima fosse disilluso circa la possibilità di realizzare il bene.

'Cosa devo fare?' Ci sei quasi riuscito, insegnante. Mostrami cosa hai fatto. Mostrami cosa devo fare.

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